STRIPE: UN CAVALLO CHE CONTINUA A VINCERE DA OLTRE UN DECENNIO
È il 2010, ci troviamo ancora una volta di fronte a un esempio di come una realtà possibile, immaginata, diventi concreta, con le giuste accortezze e un pizzico di follia.
Due giovani ragazzi di nome John e Patrick Collison, programmatori sin da bambini e fratelli, decidono entrambi di lasciare le prestigiose scuole in cui svolgono la loro formazione: niente più Harvard e MIT, è ora di passare all’azione.
I due credono in un progetto, credono fortemente nella creazione di un API (interfaccia di programmazione delle applicazioni, ndr) innovativo, che sia al contempo semplice e intuitivo, ma in grado di processare migliaia di transazioni al secondo.
Sono i programmatori di un gateaway di pagamento che nel 2015, a pochi anni dalla progettazione, ha fatto impallidire il colosso PayPal, tanto da indurre l’azienda, insieme ad altri colossi del mercato, ad investire nel progetto.
Stripe è appunto un metodo di pagamento che consente a tutti, privati e aziende, di inviare o richiedere denaro con immediatezza e semplicità.
C’è inoltre un utile sistema di fatturazione e abbonamento che permette agli e-commerce di creare servizi personalizzati per i prodotti disponibili in vendita, come ad esempio per degli abbonamenti su servizi ricorrenti.
La percentuale trattenuta da Stripe per ogni transazione è irrisoria, persino più bassa di quella di PayPal, e l’azienda si occupa di gestire ogni processo nel corso del pagamento, dall’inizio alla fine, in modo da rendere la user experience il più fluida e controllata possibile.
La differenza fra i due colossi sta proprio nel fatto che il primo è progettato per degli sviluppatori, con funzioni anche per utenti meno esperti, quindi consente un maggiore grado di personalizzazione e inserimento all’interno del sito, mentre il secondo è più un’interfaccia per utenti base, con meno possibilità di integrazione.
Il Covid-19 ha poi dato un’enorme scossa al sistema: chiusi in casa, anche i più restii si sono dati agli acquisti online. C’è stata un’impennata senza precedenti e Stripe è riuscita a chiudere un round di finanziamento che ha sbaragliato colossi come Facebook ed Uber: ben 600 milioni di dollari, che hanno consentito all’azienda di raggiungere un valore di circa 95 miliardi di dollari.
Sono cifre da capogiro che consentono di comprendere quanto lo sviluppo del futuro sia tutto incentrato sui servizi al singolo, sulla smaterializzazione e sul paperless.